Tangue, la Lingua del Tango – Marta Limoli

di DOMENICA RIGGIO – «Así se baila el tango, sientiendo en la cara la sangre que sube a cada compás, mientras el brazo como una serpiente se enrosca en el talle que se va a quebrar. Così si balla il tango, sentendo nel viso il sangue che sale ad ogni battuta, mentre il braccio come un serpente si attorciglia alla vita quasi a spezzarla» (Asì se baila el tango, Tango, 1942: musica: Elias Randal; parole: Elizardo “Marvil”, Martinez Vila, Orchestra Ricardo Tanturi). Marta Limoli

Il Tango spoglia, denuda, riveste. Il Tango avanza silenzioso in un turbinio di emozioni. Il Tango è attesa; l’attesa che ha affascinato e che continua a meravigliare Marta Limoli, attrice e autrice di Tangue, la Lingua del Tango (Prefazione di Marco Tonelli, Un movimento dell’anima, Edizioni Akkuaria, pp. 96, € 15,00).

Marta Limoli si avvicina allo studio del Tango argentino nel 2010 e decide di ideare, creare e progettare un lungometraggio interamente dedicato al ballo e al genere musicale che affonda le sue lontane radici nella regione del Rio de la Plata tra Argentina e Uruguay.

Un report-film, un’opera prima indipendente, girata in un anno e intrisa di esperienze tanguere di alta espressione popolare e artistica. Nasce, subito dopo, il presente volume edito dall’Associazione Akkuaria, che ha accuratamente selezionato alcuni brani introdotti e recitati nel lungometraggio più alcuni originali. «Lavorare con nulla. O meglio; soltanto con i mezzi delle idee e la voglia di raccontare, ricreare, sperimentarsi, coinvolgere. Sprigionare energia e scambiarla, attivarsi per comunicare, chiedere di esserci, provare a fare. Creare».

È questo che in qualche maniera spinge all’elaborazione del lungometraggio e alla scrittura di testi poetici secondo la filosofia dell’anima tanguera. «Scrivere di Tango e per il Tango, risorsa immateriale: piccolo omaggio a una creazione dell’Uomo, arte fra le arti che impreziosisce le notti e i giorni e fa di noi strumento di poetico ballare, immersi in melodie d’emozioni che Tango riesce/ aiuta a sprigionare». Il suo essere universale, la ricerca dei suoi significati, le vibrazioni che trasmette il ballo unico, l’abbraccio avvolgente sono i punti cardine del lungometraggio che ha come scenario urbano Catania e le sue bellezze artistiche, come si evince dalle foto e da alcuni frame pubblicati all’interno del libro che portano la firma di Dorine Di Marzo, Mariolina Mirone, Ivana Verdi, Alessio Aloisi, Giannicola Lanzafame, Michele Maccarone.

Patrimonio culturale e mondiale dell’Umanità, il Tango trova riscontro in tutto il mondo e mediante il lavoro di Marta Limoli, cerca di riscoprire l’eleganza, la passione, la cultura, la sensualità delle nostre realtà territoriali. «Questa città è come una donna misteriosa, ha dei segreti che non rivela. Abbraccia, seduce e sfugge; si fa scoprire a suo modo. Una città dagli umori sfacciati, violenti; dai mille venti».

Il Tango visto, vissuto attraverso gli occhi di una donna, di una donna del Sud. Un viaggio tra voci, visioni, pathos, tra sofferenze e taciturni ed eloquenti passi. Infiniti i corpi del Tango, infiniti gli sguardi, infinite le silenti scosse di conoscenza di sé. La musica dei piedi, delle scarpe che sfregano il pavimento, il suono dei corpi immersi in un devoto sentirsi, l’odore della pelle, il battito delle mani, del respiro, del cuore. «Sentire, sentire dentro. Cuore scalpitante racchiuso in respiri muti. Pensare e visualizzare. Fogli e inchiostro, nobilmente a servizio di semplici dita scriventi; ingenue parole sul calore del silenzio che ne avvolge la veste trasparente hanno condotto lo sviluppo del contenuto della raccolta».

A ogni ora del giorno e della notte, in ogni luogo dove bellezza e storia si completano entusiasmando, comunicare con un Tango, con il Tango. È fame e sete di ricerca, è piacere del bello, del sapere e del saper vivere, è esigenza, è desiderio e qualità. Questo libro di Marta Limoli permette di dare ancora più attenzione alla conoscenza e alla valorizzazione di avvenimenti di interesse, rilievo e pregio artistico per difendere il patrimonio culturale di ogni genere affinché si percepisca un nuovo modo di vedere e di vivere il mondo.

In versi è narrata la storia del Tango, che è la storia di passioni, di amori, di nostalgia, di drammi, di perdite, di distanze, di emigrazioni, di rancori, di gioie. È la storia di Volver,CaminitoLa CumparsitaBalada para un loco; è la historia degli anni Trenta e Quaranta del Novecento, di Anibal Trilo, Juan D’Arienzo, Carlos Di Sarli, del grande compositore e direttore d’orchestra Astor Piazzolla. È la storia della grande e contraddittoria Periferia.

Domenica Riggio

(www.excursus.org, anno VII, n. 67, febbraio 2015)