Le opere di Arman in mostra a Milano


di MICHELA SALA – Dai primi giorni di ottobre alla galleria milanese Tornabuoni Arte si può ammirare una scelta antologica dello scultore francese Arman (nome d’arte di Armand Pierre Fernandez). Attraverso una trentina di opere realizzate dopo il 1962, la raccolta percorre l’attività del periodo più fecondo e innovativo dell’artista. Nato a Nizza nel 1928 – e morto a New York nel 2005 – negli anni Sessanta, durante il soggiorno parigino, partecipa con Jves Klein e Pierre Restany alla fondazione del Nouveau realisme, un movimento d’avanguardia che si pone come collegamento europeo tra la pop art e il new dada degli Stati Uniti.

Per Arman l’osservazione e lo studio di quello che lo circonda non hanno più uno spessore estetico, ma intende rappresentare una realtà che ha subìto il degrado del tempo e, pur non facendo parte delle avanguardie d’inizio secolo, egli conserva spesso un atteggiamento irriguardoso verso l’arte tradizionale.

In mostra sono godibili le Accumulazioni contenute in scatole di plexiglas dove sono riunite ‘cose’ eterogenee di recupero come orologi, fiale, molle, cavi elettrici, telefoni, tubetti di colore, bottiglie di vernice disposti in composizioni libere che destano meraviglia. Sono assemblaggi d’oggetti d’uso quotidiano, simboli però dell’irrazionalità e della civiltà dei consumi che denunciano i problemi ambientali e l’emergenza rifiuti che sono ancora oggi un problema.

Accanto sono esposte le Frammentazioni che rappresentano l’altra parte importante della sua arte: forse l’azione contraria alla precedente. Se a un primo sguardo veloce e superficiale sembrano in contrasto con le prime, riflettendoci si arriva a capire che nel dividere o ridurre in parti più piccole, frazionate o allontanate, esiste anche la volontà di frenare e bloccare il tempo; è una protesta verso il mondo circostante che si può notare in quelle a soggetto musicale con violino o violoncello inseriti nel cemento: una materia in netto contrasto con quella del legno pregiato.

Le opere di Arman sono indubbiamente particolari e inconfondibili e contengono anche i rimandi alle ricerche sue coeve come i fantastici arabeschi dei colori che fluiscono dai tubetti  del  classicheggiante de Chirico o gli strumenti musicali sezionati che fanno pensare alle scomposizioni del Cubismo

Michela Sala

Notizie utili

ARMAN

Milano – Tornabuoni Arte Via Fatebenefratelli 34-36.
Fino al 6 dicembre 2019
Orario: lunedì 15:00-19:00; martedì-sabato 10:00-13:00/15:00-19:00
Catalogo:  tornabuoniArte
Ingresso: libero
Info: www.tornabuoniarte.it

(www.excursus.org, anno XI, n. 93, luglio-settembre 2019)