Settembre 2016: i dieci libri imperdibili

Terminate le vacanze, sono davvero tanti i libri in uscita il prossimo mese di settembre. La redazione di Excursus ha selezionato dieci titoli assolutamente da leggere, alcuni dei quali molto attesi.

 

Harry Potter e la maledizione dell’erede, di J.K. Rowling, Jack Thorne, John Tiffany (Salani, 24 settembre).

RowlingHaryPotterMaledizioneÈ sempre stato difficile essere Harry Potter e non è molto più facile ora che è un impiegato del Ministero della Magia oberato di lavoro, marito e padre di tre figli in età scolare. Mentre Harry Potter fa i conti con un passato che si rifiuta di rimanere tale, il secondogenito Albus deve lottare con il peso dell’eredità famigliare che non ha mai voluto. Il passato e il presente si fondono minacciosamente e padre e figlio apprendono una scomoda verità: talvolta l’oscurità proviene da luoghi inaspettati.
Basato su una nuova storia originale scritta da J.K. Rowling, Jack Thorne e John Tiffany, Harry Potter and the Cursed Child, una nuova opera teatrale di Jack Thorne, è la prima storia ufficiale di Harry Potter rappresentata a teatro.

 

 

L’imperfetta meraviglia, di Andrea De Carlo (Giunti Editore, 30 settembre).

DeCarloLimperfettaMeravigliaSuccede in Provenza, d’autunno, stagione che mescola le prime umide nebbie con un lungo strascico di calore quasi estivo. I borghi e le ville si stanno vuotando di abitanti e turisti. Ancora un grande evento però si prepara. Quasi a sorpresa, sul locale campo di aviazione, si terrà il concerto di una celebre band inglese, i Bebonkers, un po’ per fini umanitari un po’ per celebrare il terzo matrimonio di Nick Cruickshank, vocalist del gruppo e carismatico leader. I preparativi fervono, tutti organizzati dal piglio fermo di Aileen, futura moglie di Nick. In paese c’è una gelateria gestita da Milena Migliari, una giovane donna italiana che i gelati li crea, li pensa, li esperimenta con tensione d’artista. Un rovello continuo che ruota attorno all’equilibrio instabile del gelato, alla sua meraviglia imperfetta perché concepita per essere consumata o per liquefarsi, per non durare…


Born to run. L’autobiografia
, di Bruce Springsteen (Mondadori, 27 settembre).

 SpringsteenBornToRunNel 2009 Bruce Springsteen e la E Street Band si esibirono al Super Bowl: l’esperienza fu talmente entusiasmante che Bruce decise di metterla su carta. Nasce così questa straordinaria autobiografia, a cui Bruce ha dedicato gli ultimi sette anni e dove ritroviamo tutta la sincerità, l’ironia e l’originalità a cui ci ha abituato con le sue canzoni. Ci racconta la sua infanzia a Freehold, nel New Jersey, un luogo pieno di poesia ma anche di potenziali rischi, destinato ad alimentare la sua immaginazione, fino al momento che Bruce chiama «Big Bang»: il debutto di Elvis Presley all’«Ed Sullivan Show». Descrive il suo desiderio incontenibile di diventare un musicista, gli esordi come re delle bar band ad Asbury Park e la nascita della E Street Band. Con candore disarmante, per la prima volta Bruce illustra i tormenti interiori che hanno ispirato i suoi capolavori, a cominciare proprio da Born to Run, un brano che qui si rivela più complesso di quanto immaginassimo. È una lettura illuminante per chiunque ami Bruce Springsteen, ma è molto più del memoir di una rockstar leggendaria: è un libro per spiriti pratici e inguaribili sognatori, per genitori e figli, per innamorati e cuori solitari, per artisti, fricchettoni e chiunque voglia essere battezzato nel sacro fiume del rock. È raro che un artista racconti la propria sto¬ria in maniera così intensa e dettagliata. Come in tante delle sue canzoni (Thunder Road, Badlands, Darkness on the Edge of Town, The River, Born in the USA, The Rising e The Ghost of Tom Joad, per citarne solo alcune), nell’autobiografia di Bruce Springsteen troviamo l’ispirazione di un autore unico e la saggezza di un uomo che ha riflettuto a fondo sulle proprie esperienze.


Lo stupore di una notte di luce
, di Clara Sanchez (Garzanti, 12 settembre).

SanchezLoStuporeNotteDiLuceÈ una notte stranamente luminosa. Una notte in cui il buio non può più nascondere nulla. Lo sa bene Sandra mentre guarda suo figlio che dorme accanto a lei. Ha fatto il possibile per proteggerlo. Ma nessuno è mai davvero al sicuro. Soprattutto ora che ha trovato nel suo zainetto un biglietto. All’interno poche parole che possono venire solo dal suo passato: ”Dov’è Julian?”. All’improvviso il castello che ha costruito crolla pezzo dopo pezzo: il bambino è in pericolo. Sandra deve tornare dove tutto è iniziato. Dove ha scoperto che la verità può essere peggio di un incubo. Dove ha incontrato due vecchietti che l’hanno accolta come una figlia, ma che in realtà erano due nazisti con le mani sporche di sangue innocente che inseguivano ancora i loro ideali crudeli e spietati. È stato Julian ad aiutarla a capire chi erano veramente. Lui che, sopravvissuto a Mauthausen, ha cercato di scovare quei criminali ancora in libertà. Lui ora è l’unico che può conoscere chi ha scritto quel biglietto e perché.
Julian sa che la sua lotta non è finita, che i nazisti non si sono mai arresi. Si nascondono dietro nuovi segreti e tradimenti. Dietro minacce sempre più pericolose. E quando il figlio di Sandra viene rapito, l’uomo sente che bisogna fare qualcosa e in fretta. Perché in gioco c’è la vita di un bambino. Ma non solo. C’è una sete di giustizia che non può essere messa a tacere ancora. Chi ha sbagliato deve essere punito. Nessun innocente deve più farlo al posto loro.


La tigre e l’acrobata
, di Susanna Tamaro (La nave di Teseo, 15 settembre).

TamaroLaTigreElAcrobataPiccola Tigre non è una tigre come le altre: è curiosa, fa molte domande, mette in discussione quello che la natura le offre e che i suoi simili semplicemente accettano. Piccola Tigre apre gli occhi e scopre la meraviglia della luce. Tende le orecchie e scopre la vasta gamma dei rumori della Taiga. Quando, molto presto, le si fa chiara la forza che compete a una tigre, inizia a cibarsi di altri animali. Ma con qualche dubbio. Impara a distaccarsi da sua madre, a viaggiare da sola, sino ad avventurarsi fuori dai confini della Taiga, in cui è nata e da cui le altre tigri non usciranno mai. E, così, grazie a questa sua curiosità, infine, scopre anche l’uomo. L’hanno avvertita che dall’uomo bisogna guardarsi. Ma lei vuole conoscerlo. Con l’uomo, Piccola Tigre scopre l’essere più inquietante e mutevole, da amare e da cui difendersi. E da qui in poi la sua vita non sarà più la stessa.

Un solo paradiso, di Giorgio Fontana (Sellerio Editore, 8 settembre).

FontanaUnSoloParadisoA Milano, verso le otto della sera, l’ora in cui gli ultimi lavoratori si aggirano solitari e i manager chiamano il taxi con le dita alzate e il telefono stretto fra collo e guancia, un giovane sta tornando a casa. Ha da poco passato i trenta, due anni li ha vissuti a Roma collaborando con un’agenzia fotografica di medio livello ma a un certo punto, come sempre accade, qualcosa si è esaurito. È tornato nella sua città, ha fondato uno studio fotografico, ed è già dominato dal terrore di far quadrare i conti. In quella sera di metà febbraio, mentre cammina, passa davanti a un bar e vede seduto a un tavolo una vecchia conoscenza, di fronte a lui tre boccali di birra, di cui due già vuoti. In passato in quel bar ha trascorso molte notti col gruppo degli amici, in un momento in cui un’energia e una vibrazione comuni sembravano spingere ognuno di loro all’azione, alla discussione, al sogno condiviso e ad occhi aperti. Adesso anche quel tempo si è consumato, ma Alessio è ancora seduto lì. Tra loro gli sguardi si incrociano, poi un cenno, una stretta di mano, un abbraccio. È più di un anno che non si vedono. Qualche parola, un giro di birre, un silenzio troppo prolungato. E all’improvviso una domanda: «Ti ricordi di Martina?». Cronaca dell’innamoramento, esplorazione del discorso amoroso, anatomia del sentimento al tempo della crisi, il nuovo romanzo di Giorgio Fontana disegna la geografia emotiva di un personaggio che trova se stesso per poi disorientarsi, smarrendosi in un movimento interminabile. Il suo, dettato dal desiderio e dal senso della fine, sarà un itinerario incessante in una città in cui sparire e nascondersi, e che di continuo si rivela, sorprende e inganna. Così come inganna quella passione, quella speranza, che per un momento ha illuminato, violenta e paradisiaca, la mente e il cuore.


L’artista del coltello
, di Irvine Welsh (Guanda Editore, 15 settembre).

WelshArtistaDelColtelloJim Francis è un uomo felice e realizzato, dalla vita perfetta. Pittore e scultore di successo, vive con la giovane e ricca moglie Melanie e due splendide figlie in California, in una bellissima casa sul mare. Ma Jim Francis ha un passato oscuro, in cui aveva un’altra identità e dei valori molto diversi. Sotto l’autocontrollo assoluto di cui dà mostra apparente, si cela un folle sanguinario. Perché Jim Francis altri non è che Begbie di Trainspotting. Quando Jim-Begbie viene a sapere che il figlio Sean (con cui non ha più rapporti da anni) è stato ucciso a Edimburgo, decide di tornare in Scozia, per vendicarsi. Intanto, in America, la dolce Melanie capisce che forse la redenzione del marito non è poi così reale e decide di raggiungerlo… Un romanzo nero, percorso da lampi di ironia, una storia che ci riporta all’atmosfera di Trainspotting, caratterizzata dall’iperrealismo e dall’energia narrativa che hanno fatto di Welsh una delle voci più grandi della letteratura d’Oltremanica.


I segreti di Instabul
, di Corrado Augias (Einaudi, 6 settembre).

AugiasIsegretiDiInstabulQuesto libro è il racconto, potremmo forse dire il romanzo di Istanbul. Protagonista è una città eterna, prodigiosa, una città incarnata nelle sue stesse rovine. A comporne la trama sono le storie degli uomini e delle donne che l’hanno fondata, vissuta, abbandonata: storie piccole e insieme grandissime; a tenerle insieme sono le parole di un autore capace, come raramente accade, di fondere in un unico sguardo sapere e meraviglia.Per secoli Bisanzio, Costantinopoli, Istanbul, è stata una meta ricercata, talvolta fraintesa, altre volte amata, sempre guardata con stupore già dalla prima apparizione del suo straordinario profilo contro il cielo d’Oriente. Quel crescente di luna, che non a caso figura sulla bandiera della Repubblica turca, è e insieme non è la stessa luna che possiamo vedere in un qualunque cielo notturno europeo. Come il particolare profumo della città, i suoni, i richiami dei marinai, le luci riflesse sono – e non sono – le stesse di un porto del nostro continente. A renderli diversi è quella sensazione indefinita, quel contorno avvolgente, che una volta si chiamava «esotismo» e che ancora sopravvive. Senza sottrarsi al fascino di quell’esotismo, Augias ne solleva con garbo il velo per scoprire la sostanza piú autentica della città, quella che il turista non sempre può o sa cogliere. E lo fa esplorando, indagando e raccontando le storie, i luoghi, le leggende della città. Storie di imperatrici bellissime e crudeli, di sultani capaci di molta saggezza e di altrettanta follia, di avventurieri, di sognatori, di schiave che diventano regine. Storie che restituiscono significato a spazi apparentemente vuoti, che cuciono insieme eventi lontanissimi nel tempo e nella geografia: Istanbul, Roma, Parigi.


La ragazza di Brooklyn
, di Guillaume Musso (La nave di Teseo, 1 settembre).

MussoLaRagazzaDiBrooklynRaphael – un giovane scrittore di successo, ora in crisi creativa, e ragazzo padre – da sei mesi ha una relazione con Anna. Anna è bella, dolce, intelligente, eppure nasconde qualcosa. Durante un weekend d’amore in Costa Azzurra, a sole tre settimane dal loro matrimonio, Raphael non riesce a trattenersi e, con insistenza, chiede ad Anna dettagli sul suo passato. Anna, esasperata, mostra a Raphael un’immagine dalla galleria fotografica del suo laptop, urlando: “Vedi questo? L’ho fatto io.” Raphael inorridisce alla vista di quella immagine e fugge via. Un gesto di cui subito si pente. Ma al suo ritorno, Anna non è più lì. Raphael la cerca sul cellulare, che risulta spento. Torna a Parigi, dove spera di ritrovarla, ma Anna non è a Parigi. Raphael la ama, è pronto a perdonarle tutto. Ma deve ritrovarla. Chiede aiuto a un suo amico, ex poliziotto, Marc Caradec. Insieme perquisiscono la casa di Anna, ma il buio diventa ancora più profondo, e il mistero sempre più denso: nell’appartamento trovano 400.000 euro in contanti e due carte di identità false. Dunque Anna, forse, non è Anna; e le reticenze di Anna sulla propria vita non erano senza motivi; e quell’immagine, spaventosa, rimane, per Raphael, una delle poche tracce da seguire, per scoprire la verità sulla persona che ama. Dopo il successo mondiale di Central Park, Guillaume Musso torna con un nuovo thriller, una avventura inarrestabile tra la Costa Azzurra, Parigi e New York; ma La ragazza di Brooklyn è anche una storia d’amore folle, e il ritratto di una donna enigmatica che rimarrà a lungo nell’immaginario del lettore.


Storia umana della matematica
, di Chiara Valerio (Einaudi, 6 settembre).

ValerioStoriaUmanaMatematica«Da bambina, quando papà mi parlava delle parallele, eccepivo che i binari, all’orizzonte, si incontravano e, dunque, che fine avrebbe fatto il treno?»

Attraverso le storie di sei matematici veri e uno finto, Chiara Valerio ci racconta la seduzione della più inafferrabile delle scienze esatte. Se la letteratura nasce quando qualcuno urla al lupo e il lupo non c’è, e la fisica comincia quando qualcuno capisce come accendere il fuoco strofinando le pietre, la matematica quando nasce? La matematica nasce perché gli esseri umani sono impazienti. Torneranno i lupi, saranno più di noi? Quanto ci vuole per accendere il fuoco con i sassi? Gli esseri umani hanno bisogno di segnare il tempo, un prima un dopo. E per segnare il tempo si sono inventati i numeri: allineare sassolini uno dietro l’altro, annodare un filo, stabilire una successione. È questa la storia avvincente e vertiginosa che ci racconta Chiara Valerio, attraverso le vite di sette matematici sei veri e uno finto. Perché la matematica è una forma di immaginazione che educa all’invisibile, e allora ripercorrere le vite di chi ha così esercitato la fantasia ci permette di capire quella grammatica che descrive e costruisce il mondo ricordandoci costantemente che siamo umani.

La redazione

(www.excursus.org, anno VIII, n. 74, luglio-agosto 2016)