Nicolò Leon. Il Generale Bambino – Giovanni Gargano

di SILVIA GRANZIERO – Nicolò Leon è un bambino. Un bambino non esattamente come tutti gli altri appena nati, come lui, al Policlinico di Modena. Perché Nicolò ha fretta di nascere, così tanta che lo fa con mesi di anticipo. Troppo presto perché vada tutto liscio.

Questa fretta ha pesanti conseguenze sulla sua vita, portandolo a combattere una serie di battaglie che sembra infinita; la tenacia e voglia di vivere di Nicolò rendono naturale per i suoi genitori la decisione di attribuirgli un secondo nome che sia un omaggio a tanta forza e un augurio: Leon.

A ogni bollettino medico negativo, a ogni giornata storta, a ogni aggravarsi delle patologie – «i nemici» – che lo attaccano una dopo l’altra, il piccolo leone non si stanca di lottare. Nicolò Leon. Il Generale Bambino di Giovanni Gargano (A.Car Edizioni, pp. 164, € 12,50) racconta i mesi intensi della vita di Nicolò.

L’autore è il coprotagonista di questo dramma, assieme alla moglie Marcella – autrice della prefazione – e alla figlia Cecilia. Come si apprende nelle prime pagine, Giovanni Gargano è il padre di Nicolò e ripercorre in questo libro la difficile storia di quei mesi, dal gennaio al luglio 2014, senza mai mostrare un cedimento, mai un segno di sconforto, mai una parola triste. Le sole lacrime che evoca sono lacrime di gioia: una gioia provata per ogni minuto di vita vissuto come un dono, quella propria degli ottimisti che non si lamentano della sorte che è loro capitata e non si chiedono il perché, ma a ogni caduta pensano che sarebbe potuta andare peggio. L’ottimismo, in questa sfida a chi riesce a sorridere di più nonostante tutto, sembra avere ragione: il bambino guerriero reagisce colpo su colpo, risponde sempre alle cure; l’epilogo sarà poi inaspettato.

Il libro è il diario spontaneo, in presa diretta, di un padre che comunica giornalmente agli amici i progressi e i regressi del figlio, un diario nato dai pensieri affidati alla bacheca di Facebook come sfogo personale, come modo di raccogliere le speranze e cercare conforto condividendo con tutti quel che sta accadendo, pensieri raccolti poi in forma di libro, corredato, a mo’ di epilogo, dai contributi degli amici di questa famiglia messa a dura prova. Il diario, scandito dai giorni che passano, è narrato con uno stile vitale, immediato, che comunica al lettore il carattere dell’autore – un ottimista grato alla vita, comunque vada – e la sua forza di padre pronto a imparare dal figlio a non arrendersi mai. Lo fa sempre con il sorriso – anche quando questo deve farsi strada tra le lacrime – e costruendo a mano a mano un lessico che sarà poi condiviso da tutti i parenti, dagli amici e, via via allargando il cerchio, dagli amici degli amici che si affezionano alla vicenda di Nicolò e per i quali la lettura quotidiana dei post di Giovanni affidati al social network diventa un appuntamento da non mancare.

Le parole usate sono cariche di un entusiasmo che trapela dalla punteggiatura (abbondano i punti esclamativi) e dall’uso del maiuscolo, in una scrittura che ricalca i pensieri e i sentimenti straboccanti dell’autore. Perché, come scrive – attribuendo questa affermazione a Nicolò – «l’arma più potente contro la sfiga è il sorriso».

Questo “lessico famigliare” è imperniato sulla metafora della guerra, la battaglia instancabilmente combattuta dal piccolo Nicolò, prontamente ribattezzato “Generale” in omaggio alla sua forza, e dall’«Armata del Non Mollare Mai». Il diario stesso si presenta come una serie di bollettini dal fronte che riportano i risultati ottenuti di volta in volta dal Generale Nicolò Leon in lotta contro la “sfiga”.

 Silvia Granziero

L’autore
Giovanni Gargano, padre di Nicolò, racconta in questo libro il dramma personale che sta vivendo. Nato nel 1971, lavora nel non profit viaggiando per il mondo e occupandosi di bambini. È membro della Onlus “La Buona Nascita” di Carpi (Modena) a cui sono destinati i proventi del libro. Insegnante di nuoto e pallanuotista, attualmente è assessore del Comune di Castelfranco Emilia.

(www.excursus.org, anno VIII, n. 78, dicembre 2016)