La vita a colori – Marco Zanoncelli

di GAETANINA SICARI RUFFO – Non capita tutti i giorni d’essere ottimisti, spesso invece preoccupazioni di ogni tipo ci fanno vedere tutto grigio e viviamo la vita in modo poco apprezzabile. La vita a colori, libro di Marco Zanoncelli pubblicato dalle Edizioni Dehoniane di Bologna (pp. 176, € 13,00) è  di gran lunga un toccasana di allegria e di spensieratezza. Molto ben calzante è il titolo, non solo per gli argomenti vari che tratta della vita di tutti i giorni, ma per il tono, la lingua che usa o più conformemente per lo stato d’animo di chi scrive, che è quasi sempre aperto, disponibile alle confidenze, fiducioso di una sorta di benevolenza del lettore di cui vuole conciliare i sentimenti ed assicurarsi a sua volta la simpatia.

Così, anche se talvolta la comunicazione non è su argomenti di aperta positività, si ha l’impressione che un confidente ti stia parlando a cuore aperto e non puoi fare altro che condividere fino in fondo quanto ti sta dicendo. A fondamento del libro sta una frase di Dostevskij, pronunciata nell’Idiota, che si scolpisce con forza nella mente: «La bellezza salverà il mondo». Già, ma quale bellezza lo salverà? L’espressione non è troppo generica per essere completa?

Ecco, il libro di Marco Zanoncelli vuole sussurrare una risposta discreta: «Ci salverà forse la bellezza delle cose feriali, quelle di sempre, delle cose  che riteniamo scontate e banali. Ci salverà la bellezza d’un sorriso, d’un grazie ricevuto e dato, la bellezza d’un volto, d’uno sguardo,d’un gesto, d’una parola, la bellezza d’un incontro con chi è diverso da noi, con chi è lontano, con chi mi parla di molti altri….non lasciamoci schiacciare dalla violenza delle parole, dalla volgarità dei gesti, dalla brutalità dei pensieri!».

È vero, guardare con gioia la bellezza, che è intorno a noi, significa trovare il mondo più vivibile ed accettabile di vivere, stabilire rapporti più amichevoli con i nostri simili, annullare le brutture che nascono dal disagio e dalla solitudine. La vita è un perenne divenire e chiede d’essere seguita nelle novità che a noi possono sembrare ostacoli per la nostra tranquillità. Non apparteniamo all’oggi. Viviamo protesi verso il domani per raggiungere qualcosa che desideriamo e che talvolta non è chiaro cosa sia,un cambio di posto,una remunerazione,un incontro. Siamo come i marinai che sentono la nostalgia del mare aperto, l’emozione di scoprire luoghi nuovi, di trovarsi un altrove poco conosciuto. Spesso i discorsi comuni non bastano e si ha voglia di parole nuove, magari di poesia.

È strano come il nostro tempo spesso ami la poesia più di quanto possa sembrare. «Essa è un concentrato di sentimenti essenziali che senza un grande giro di parole dice brevemente e rapidamente dei concetti,talvolta ricorrendo ad immagini. È capace di penetrare spazi che potrebbero sembrare impossibili, far vibrare, esaltare come poche altre cose sanno fare. La poesia genera universi o forse meglio crea dei tunnel sotterranei che dal nostro universo si addentrano dentro la profondità delle cose».

È un dono saper usare la parola con questo potere catartico che assomma in sé una pluralità di sensazioni e di pensieri, sia per descrivere il nostro mondo, sia per creare realtà diverse che tendono ad avere la levigatezza del compiuto. Ma anche gli incompiuti affascinano,purché resti sempre la voglia di sorprendere e divertire ,incontrare gli altri per non creare aberranti solitudini o cattedrali nel deserto, comprendersi per mettere in comunicazione  le vie attraversate e dare vita alle città che sono le nostre comunità di comune appartenenza. «Insomma andando insieme», rigenereremo il mondo.

Gaetanina Sicari Ruffo Marco Zanoncelli

(www.excursus.org, anno XII, n. 94, maggio-luglio 2020)