Mito e natura. Dalla Grecia a Pompei – Mostra a Milano

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di MICHELA SALA – La grande mostra estiva allestita a Palazzo Reale, a Milano, pone l’accento sul ruolo che ha avuto il rapporto uomo-natura nella progressione della civiltà occidentale, attraverso un cammino che si snoda tra il mondo classico greco la sua estensioni in Magna Grecia e nel mondo romano. L’esposizione, composta da oltre duecento pezzi e curata da Gemma Sena Chiesa e Angela Pontrandolfo, non è organizzata cronologicamente, ma per grandi temi, in modo da consentire un’osservazione ordinata nei suoi momenti peculiari.

Purtroppo nulla è rimasto della pittura parietale greca, anche se, secondo le notizie lasciateci dai classici, pare dovesse rivaleggiare con quella egiziana. La tradizione letteraria ha tramandato i nomi degli artisti e la descrizione delle grandi opere figurative poste nei santuari e andate perdute. Sono tuttavia i grandiosi vasi dipinti, recuperati perché deposti nelle tombe, a far da testimoni e ad accompagnare il visitatore per buona parte dell’itinerario dove ci si può avvicinare all’autentico antico, conquistati da quello che è rimasto e non attraverso copie o riproduzioni posteriori.

Dopo un primo periodo durante il quale i motivi ornamentali erano prevalentemente geometrici, appaiono quelli naturalistici o fantastici ed anche le figure umane. Sono i grandi crateri, dal gusto epico alternato a scene votive, nei quali la cromia mette in luce la vitalità del Mediterraneo. Il rosso luminoso della pittura vascolare greca si distende su forme perfette descrivendo i particolari e la varietà dei momenti topici raffigurati con grande definizione di contorni.

Tra le prime opere che s’incontrano c’è il Cratere euboico con la scena di un naufragio: è una ceramica proveniente dalla necropoli di San Montano d’Ischia (725-700 a.C.) che fu tra i primi insediamenti greci e che riconduce alla scena di un disastro marino, impressionante e minaccioso. Tra pesci grandi e piccoli si vedono uomini spaventati che nuotano dopo ’affondamento della loro imbarcazione. Tra i primi soggetti riportati su vasi, anfore, piatti o contenitori vari, si trovano rocce, alberi, caverne e l’acqua, a volte resi con gusto naturalistico altre con quello mitologico.

mostramitoenaturamilano02Con il passare del tempo il rapporto dell’uomo con l’ambiente si sviluppa anche in senso simbolico come nella lastra funeraria detta del Tuffatore, risalente al V secolo a.C. e proveniente dal Museo di Paestum ora in ristrutturazione. Questo capolavoro riporta la scena di un giovane che con uno slancio atletico si getta in uno specchio d’acqua dopo aver lasciato il punto fermo, come se abbandonasse le conoscenze acquisite per avventurarsi in un nuovo mondo. Dopo aver dedicato ampio spazio a vasi dipinti, terrecotte votive, statue e oggetti d’argento e ancora monili aurei stupefacenti, si incontra, isolato in una bacheca anche il famoso Vaso blu: un reperto incredibilmente prezioso ottenuto con tecnica del vetro-cammeo decorato con scene di amorini vendemmianti, in bianco su fondo cobalto.

La relazione tra l’individuo e l’habitat si è andata sviluppando sempre di più, prediligendo le vedute rigogliose che rievocano giardini fantastici. È durante il I secolo a.C. che la pittura di paesaggio si diffonde a Roma e ne sono un esempio gli affreschi provenienti dall’antica domus della villa di Livia a Primaporta o la veduta della villa dei Papiri di Ercolano dove le scene mitologiche sono collocate in ampie distese con rocce, piante, animali e architetture.

Altri straordinari affreschi in esposizione sono quelli provenienti dalla Casa del Bracciale d’oro di Pompei: si tratta dei migliori esempi di pittura illusionistica. Con rami di pino, tralci di vite, foglie di edera, frutti e rose selvatiche dipinti sui muri viene ricreato il giardino – un vero trompe-l’œil – che dilata lo spazio e suggerisce la frescura del bosco. E, per sperimentare oggi il sogno romano, in uno spazio esterno adiacente Palazzo Reale è stato ricostruito un veridarium dove hanno trovato dimora le specie arboree raffigurate sulle pareti degli affreschi. Un tutt’uno tra realtà e passato.

Michela Sala

Notizie utili

“Mito e Natura. Dalla Grecia a Pompei”,
Palazzo Reale, piazza Duomo 12, Milano.
Fino al 10 gennaio 2016
Ingresso: € 12,00 intero; € 10,00 ridotto.
Orario: lun 14:30/19:30; mar-mer-ven e dom 9:30/19:30; gio-sab-dom 9:30/22:30.
Catalogo: Electa.
Informazioni e prenotazioni: tel +39 02 92800821 – www.mostramitonatura.it.

(www.excursus.org, anno VII, n. 72, ottobre-novembre 2015)