Gharam – Giuseppe Guiduccio

di VALENTINA TANZI – Giuseppe Guiduccio è un autore emergente, ma non del tutto sconosciuto al pubblico dei lettori; dopo aver pubblicato Appunti di spagnolo: guida di sopravvivenza dello spagnolo, ci propone il suo primo romanzo Gharam (StreetLibWrite, pp. 280, € 12,99), che in arabo significa “un amore che non ha prezzo”, ed è proprio questo il tema centrale del suo libro: l’Amore.

Il protagonista di questa storia è Jerome, un ragazzo inglese di 24 anni, studente di architettura e prossimo al matrimonio con Lucy, la sua fidanzata storica. Ma a pochi mesi dal matrimonio qualcosa sconvolgerà la vita di Jerome, e la causa di tanto scompiglio sarà una semplicissima lettera che lo inviterà a partire per un anno in Kuwait, dove diventerà stagista in un’impresa di architetti. Una notizia inaspettata visto che nessuno era a conoscenza del suo desiderio di partecipare al bando per fare uno stage di architettura in Kuwait e visto che anche lo stesso Jerome non aveva tante speranze di essere tra i prescelti. La notizia dell’imminente partenza non riempirà di gioia Lucy che a malincuore accetterà la partenza del fidanzato.

Neanche una settimana dopo l’aver ricevuto la lettera di accettazione allo stage, Jerome si ritroverà in Kuwait, in mezzo al deserto, al caldo, e con scarsissime conoscenze sulla lingua e cultura araba. Fortuna che il suo carattere estroverso gli permetterà di farsi molti amici, a partire dal suo compagno di stanza Alejandro, uno spagnolo tifoso della Roma; o ancora Munira, una giovane architetta egiziana che farà crollare i suoi pregiudizi sul mondo arabo; o “mamma Cate”, una dolce italiana pronta a soccorrere chiunque. Ma l’incontro più importante, quello che cambierà per sempre Jerome, che lo spingerà a dubitare di sé, che tirerà fuori le sue paure, che lo farà scappare per poi ritrovare la pace, è con Ahmad.

Ahmad è un ragazzo arabo di religione musulmana che lavora nel settore petrolifero. Jerome e Ahmad si conosceranno una sera ad una festa e quel loro primo incontro turberà così tanto Jerome che in un primo momento sarà spinto ad allontanarsi da Ahmad, per poi arrendersi al fascino dell’arabo e intraprendere così una relazione clandestina, in un paese dove l’omosessualità è un delitto, e allontanarsi del tutto dalla sua vita in Inghilterra facendosi travolgere da un vortice di menzogne che metteranno a dura prova la sua felicità. Giuseppe Guiduccio

Questa non è solo la storia di un amore omosessuale e della sua accettazione da parte del protagonista e di chi gli sta intorno, questa è la storia di tanti amori fatti di dubbi e tradimenti come quello di Alejandro e Selene, di sentimenti veri o condizionati da una certa cultura o società come nel caso di Munira. Qui il lettore potrà non per forza appassionarsi o identificarsi con la storia di Jerome, perché anche se è lui il protagonista di questo romanzo, le variabili che l’autore ci propone sono molte e differenti; ogni personaggio ha un carattere e una storia che può far immedesimare il lettore e farlo sentire a suo agio.

Il testo è presentato sotto forma epistolare: ogni capitolo è una lettera che Jerome dedica ad un amico, ad un familiare o qualche volta ad un luogo, come succede nel capitolo cinque dove il deserto è il primo testimone del suo nuovo amore. L’autore utilizza uno stile semplice e schietto condito da una massiccia dose di ironia che smorza i momenti di tensione. Ed è proprio questo stile così leggero e piacevole che mantiene viva l’attenzione del lettore e lo spinge a proseguire la lettura fino alla fine del racconto.

Perché la storia di Jerome è fatta di verità che non può lasciarci indifferenti. Giuseppe Guiduccio cerca di avvicinare il lettore ad una tematica sensibile e attuale, rendendolo così partecipe nella lettura che ad un certo punto si ha come l’impressione di essere diventati personaggi del romanzo e di essere lì, nel deserto, a giocare a “Uno” con Jerome e i suoi amici. Alejandro dice che «il Kuwait ha una propria vita […] e che ha irreversibilmente cambiato la nostra anima e la nostra vita» (p.204), magari ha ragione, e alla fine di questo libro anche l’anima di chi legge sarà sconvolta.

Valentina Tanzi Giuseppe Guiduccio

(www.excursus.org, anno X, n. 90, novembre-dicembre 2018) Giuseppe Guiduccio